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Effetti sulle Borse mondali del Coronavirus

I timori per la propagazione dell’epidemia del coronavirus fuori dai confini della Cina pesano sulle Borse europee

Londra arretra del 3,27%. Piazza Affari è la peggiore: il Ftse Mib arriva a perdere quasi il 6% con moltissime vendite, soprattutto per i titoli di società attive nella vendita al dettaglio come Autogrill, Ovs, Unieuro. Segno rosso anche per Borse europee con perdite superiori al 4%. Wall Street apre con una perdita del 3,4%.

Le perdite più forti sul titolo della Juventus (venerdì ha diffuso il bilancio semestrale con una perdita di 50,3 milioni), che ha chiuso a -9,3%. Male Fiera Milano (-8,7%) e IEG (-8,6%). Va ko il settore viaggi (-5,6%), -12% Easyjet e -8% Lufthansa 13,35%. Tim e Inwit tra titoli meno colpiti.

La forte tensione per il diffondersi del coronavirus si fa sentire anche sullo spread tra Btp e Bund, che sale a 148 dai 134 di venerdì. Il BTp decennale sale a 0,98% dallo 0,91% della chiusura di venerdì. Quotazioni del petrolio a picco. Il Wti cede il 4,72% a 50,73 dollari al barile, il Brent arretra del 4,6% a 55,68 dollari.

Coronavirus, crollo in Borsa: Milano perde il 5,4%, bruciati 30 miliardi. Petrolio giù, oro record

Il crollo di lunedì a Piazza Affari, porta il Ftse Mib ad azzerare i guadagni dell’anno in corso. Il calo è il decimo ribasso più ampio degli anni 2000: la seduta peggiore per la Borsa di Milano è stato quello del 24 giugno 2016, quando il Regno Unito ha scelto di uscire dall’Unione Europea e l’indice principale di Piazza Affari ha perso il 12,48%. L’ultimo calo in doppia cifra prima di quello – gli indici erano però calcolati diversamente – fu sempre a giugno, ma nel 1981. L’11 settembre, il giorno dell’attentato alle Torri Gemelle, il calo fu del 7,57%; 3 giorni dopo, del 6,62%. Nel 2008, con la crisi seguita al crack di Lehman Brothers, la Borsa perse l’8,24%; nelle sedute successive i cali furono del 7,14% (10 ottobre 2008), 6,78% (16 ottobre) 6,20% (11 novembre) e 6,26% (1 dicembre). Anche nel 2011 la crisi sul debito italiano spinse Piazza Affari in profondo rosso: il primo novembre la correzione del Ftse Mib era stata del 6,8%. Quello di oggi, dunque, è «soltanto» il decimo ribasso più ampio dal 2000.

«L’Italia verso la recessione»

L’impatto dei contagi da coronavirus per l’Italia non si limita ai mercati finanziari. Ad aggravare la situazione contribuisce anche l’economia reale, con la recessione «tecnica» data quasi per scontata dopo il -0,3% del quarto trimestre 2019. E un 2020 che va verso la crescita negativa, con stime fra -0,5% e -1%: sono queste le prime stime degli economisti sull’impatto dei contagi in Italia. Se, dopo il -0,3% segnato nell’ultimo trimestre del 2019, il pil italiano dovesse subire una nuova contrazione nel primo trimestre sotto il peso dell’emergenza, il paese entrerebbe tecnicamente in recessione, segnando due trimestri consecutivi con il segno meno, con Lombardia e Veneto che da sole rappresentano circa un terzo del pil nazionale.

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Spiderluca
Classe 1977, studi Giuridici ed Informatici. Appassionato di tecnologia e del web fin dai primi anni 90, ha lavorato con i computer per oltre vent'anni ed ancora oggi non smette mai di voler imparare qualcosa di nuovo. Webmaster, tecnico informatico, un passato in HP e titolare di alcuni siti e-commerce italiani.
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