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Coronavirus, oltre 7000 denunciati ex art. 650 del codice penale

Sono oltre 150.000 i controlli sul rispetto delle misure di contenimento del coronavirus eseguiti dalle forze dell’ordine.

Fonte ADNKRONOS

E’ quanto emerge dai dati provvisori pubblicati sul sito del Viminale relativi alla giornata di ieri. Oltre 7mila le persone denunciate: 6.942 per la violazione dell’articolo 650 del codice penale e 276 per aver dichiarato il falso ai controlli.

Ammontano invece a 83mila i negozi controllati. Le denunce in questo caso sono scattate per 239 titolari di esercizi commerciali.

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Cosa rischia chi non rispetta i divieti del Coronavirus

Art. 650 c.p. per chi esce di casa senza giusto motivo = E’ punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206,00 euro.

Dunque, nel momento in cui si esca di casa senza una ragionevole motivazione, si rischia :

  • una denuncia = sarai schedato dalle forze dell’ordine;
  • di dover affrontare un processo penale = dovrai pagare l’avvocato che ti difenderà nel processo;
  • una condanna penale = ti sporchi la fedina penale, avrai difficoltà a partecipare ai concorsi pubblici ed avrai problemi per trovare un lavoro.

NOTA BENE : Il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità NON permette l’arresto in flagranza di reato. Questo vuol dire che sarai denunciato nell’ immediatezza del fatto, ed eventualmente portato in caserma/commissariato per l’identificazione MA NON SI SARA’ CONDOTTI IN CARCERE. Dopo un paio di ore, tornerai a casa tua e sarai un “denunciato a piede libero”: quindi sarai libero ma dovrai affrontare nei prossimi mesi un processo penale o un decreto penale di condanna.

All’esito del processo penale, in caso di condanna, sarà irrogata la sanzione prevista dall’art. 650 c.p.: l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206,00 euro.

Art. 260 del T.U. delle leggi sanitarie, ulteriore delitto, non esplicitamente indicato dalle direttive governative, ma è un reato previsto dal testo unico delle leggi sanitarie.

Tale contravvenzione punisce con l’arresto fino a sei mesi e con l’ammenda da euro 20,66, sino ad euro 413,17, la condotta di chi non osserva un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo. Qualora ti venisse contestato tale reato, dovrai necessariamente affrontare il processo oppure cercare una strada alternativa con i riti speciali.

Falsa attestazione o falso ideologico per chi dichiara il falso nell’autocertificazione per il Coronavirus

Nel caso dichiarassi il falso al momento del controllo ti verrà contestato uno dei seguenti reati:

  • falsa attestazione ad un pubblico ufficiale : se il pubblico ministero ritiene che il modello di autodichiarazione è destinato a provare fatti;

oppure

  • falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico = se il pubblico ministero ritiene che il modello di autodichiarazione è destinato ad attestare l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona.

Quali sono le pene per l’autodichiarazione falsa?

  • Il reato di falsa attestazione a un pubblico ufficiale punisce chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona con la reclusione da uno a sei anni.
  • Il delitto di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico punisce chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, anche con autodichiarazione, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, con la reclusione fino a due anni.

Qualora ti venisse contestato il delitto di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale, sappi che in caso di flagranza di reato le forze dell’ordine potranno procedere all’arresto immediato e sarai (forse) processato per direttissima.

Al contrario, l’arresto in flagranza di reato è ESCLUSO per il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Epidemia colposa per il contagiato inconsapevole che non rispetta la quarantena

Il discorso si complica e aggrava nel momento in cui il contagiato inconsapevole, viola le norme imposte dal governo e infetta senza volerlo centinaia di persona, arrivando a causare un’epidemia colposa. Affinché possa essere contestato il reato di epidemia colposa è sufficiente che la condotta del reo sia idonea a creare un danno alla salute pubblica, senza che il danno si sia effettivamente verificato.

Spiderluca
Classe 1977, studi Giuridici ed Informatici. Appassionato di tecnologia e del web fin dai primi anni 90, ha lavorato con i computer per oltre vent'anni ed ancora oggi non smette mai di voler imparare qualcosa di nuovo. Webmaster, tecnico informatico, un passato in HP e titolare di alcuni siti e-commerce italiani.
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