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CORONAVIRUS Sintomi e Mortalità

L’infezione da SARS-CoV-2 nell’uomo comporta una malattia chiamata COVID-19. I pazienti contagiati dal virus accusano solitamente sintomi simili all’influenza, come febbre (in oltre il 90% dei casi), tosse[35] secca (oltre l’80% dei casi), stanchezza, respiro corto (circa 20% dei casi) e difficoltà di respiro (circa 15% dei casi) che sono stati descritti come “simil-influenzali”. La patologia presenta un periodo di incubazione prima dell’insorgenza dei sintomi che è stato stimato essere tra i due e i dieci giorni; a gennaio 2020 non è ancora chiaro se durante questo periodo il paziente possa essere contagioso.
Il 26 gennaio, Ma Xiaowei (Commissione Nazionale di Sanità) ha dichiarato che “il nuovo coronavirus è contagioso anche nel suo periodo di incubazione, che dura fino a 14 giorni”.
I casi di infezione grave possono causare polmonite, insufficienza renale acuta, fino ad arrivare al decesso. I pazienti presentano anche leucopenia (carenza di globuli bianchi) e linfocitopenia (carenza di linfociti).
In una dichiarazione rilasciata il 23 gennaio 2020, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che un quarto degli infetti presentava ulteriori malattie gravi e che molti di quelli deceduti accusavano ulteriori patologie come ipertensione, diabete o malattie cardiovascolari che alteravano il sistema immunitario.
Uno studio condotto sui primi 41 pazienti ricoverati negli ospedali di Wuhan con casi confermati ha riferito che la maggioranza dei pazienti era in buona salute prima di contrarre l’infezione e che oltre un quarto dei soggetti precedentemente sani necessitava di terapia intensiva. Tra la maggior parte di coloro che hanno necessitato di un ricovero in ospedale, i parametri vitali erano stabili al momento del ricovero e presentavano un basso numero di globuli bianchi e bassi linfociti.

Mortalità

Il tasso di letalità apparente, ottenuto banalmente dal rapporto tra decessi e casi riportati in una certa data, è stato inizialmente stimato al 3% circa, e successivamente tra il 2 e il 3%. Tale dato (come anche quello del 14,6% riferito allo studio di un campione di 41 pazienti, molti dei quali erano ancora in cura) “va preso con grande cautela, in quanto non tutti i pazienti hanno concluso la loro malattia (guariti o morti)”.
Per contro, alla data del 28 gennaio 2020, si riportano 132 decessi a fronte di 103 guarigioni(circa il 57% dei decessi sul totale delle malattie “concluse” registrate); a mero titolo di confronto, i casi di infezione totali accertati 8 giorni prima, cioè al 20 gennaio 2020, erano pari secondo la stessa fonte a 291. Il rapporto apparente (cioè non corretto in base alla durata del ricovero) tra guarigioni e decessi si è andato in seguito spostando a favore dei guariti, fino ad un rapporto di circa 2:1 al 5 febbraio 2020; successivamente è andato ulteriormente aumentando, dimostrando la scarsa capacità predittiva anche di questo secondo metodo di calcolo.
La Commissione nazionale per la salute cinese ha pubblicato uno studio riguardante i dati aggiornati al 22 gennaio 2020 (17 morti), secondo cui il tempo medio dalla comparsa dei sintomi alla morte sarebbe di 14 giorni (da un minimo di 6 ad un massimo di 41). Secondo quanto riferito in conferenza stampa da fonti governative cinesi, il tempo tipico di cura nei casi di guarigione risulterebbe invece di 7 giorni (giungendo anche a 14 e più giorni in casi gravi)

Sulla base di questi dati, si potrebbe tentare di stimare un valore del “case fatality rate” secondo la seguente formula:

CFR = deaths at day.x / cases at day.(x-T) (con T= tempo medio tra la conferma del caso e la morte)

Formula analoga vale anche per il tasso di guarigione: nel grafico riportato in questo paragrafo, il calcolo è effettuato per valori di T tra 0 e 14, e (fatto salvo l’andamento instabile delle prime fasi dell’epidemia) mostra un andamento rumoroso ma stabile tra T=7 e T=10, e la famiglia di curve tende in proiezione verso valori tra il 30 e il 40%.

Spiderluca
Classe 1977, studi Giuridici ed Informatici. Appassionato di tecnologia e del web fin dai primi anni 90, ha lavorato con i computer per oltre vent'anni ed ancora oggi non smette mai di voler imparare qualcosa di nuovo. Webmaster, tecnico informatico, un passato in HP e titolare di alcuni siti e-commerce italiani.
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