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Brave e i problemi di privacy con Tor, l’anonimato non è assicurato

Brave è un browser basato su Chromium che integra al suo interno il famoso programma per la navigazione anonima Tor e, di conseguenza, promette un livello di privacy più elevato rispetto alla maggior parte della concorrenza. Sembra però che un bug abbia minato le promesse di anonimato del browser in quanto avrebbe permesso ai provider di domain name system (DNS) di avere accesso agli indirizzi .onion.

Tor oscura l’attività web degli utenti che lo utilizzano facendo rimbalzare il traffico internet attraverso numerosi punti di connessione collocati in giro per il mondo. Questo rende praticamente impossibile ad un osservatore esterno capire quale sia l’attività svolta dall’utente, rendendo Tor il browser perfetto per l’anonimato su internet.

Il bug di Brave, il quale essendo basato su Chromium soffre degli stessi problemi che affliggono il motore web dell’azienda di Mountain View, sarebbe stato identificato sul browser già nel 2019 ed è un problema che affligge i programmi per la navigazione in internet da più di dieci anni. Esso avrebbe fatto trapelare tutte le informazioni private ai fornitori di DNS, il che significa che le compagnie internet avrebbero potuto spiare l’attività Tor dei propri utenti.

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Spiderluca
Classe 1977, studi Giuridici ed Informatici. Appassionato di tecnologia e del web fin dai primi anni 90, ha lavorato con i computer per oltre vent'anni ed ancora oggi non smette mai di voler imparare qualcosa di nuovo. Webmaster, tecnico informatico, un passato in HP e titolare di alcuni siti e-commerce italiani.
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